Arriva da una ricerca condotta dalla Duke University e pubblicata sulla rivista Pnas, la notizia che vedrebbe nell’uso dipendente da marijuana (o comunque continuato nel tempo) prima dei 18 anni, la conseguenza di gravi problemi e danni durevoli per memoria, intelligenza ed attenzione.
In realtà, in base a quanto pensano gli scienziati che hanno condotto lo studio, il focus sarebbe da puntare sull’età in cui si inizia a fare uso di cannabis, strettamente collegata con l’importante fase di sviluppo in cui si trova il cervello. Perché? Perché proprio prima dei 18 anni il cervello si trova in uno stato di modellazione ed organizzazione volto non solo alla maturazione, ma anche al raggiungere il miglior grado possibile di ottimizzazione ed efficienza.
“Smettere di far uso di cannabis non riusciva a rimediare
Successivamente, lo studio si ricongiungeva quando le persone raggiungevano l’età di 38 anni. I dati mostravano come i soggetti che avevano fatto un abituale o continuo uso di marijuana nell’adolescenza ottenevano non soltanto una riduzione di 8 punti del Quoziente Intellettivo, ma mostravano anche risultati peggiori nei test su velocità di ragionamento, memoria ed elaborazione.