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Ascolti record per la finale, Sanremo 2012 ringrazia Celentano e le donne

Guardando i dati Auditel, in merito allo share della serata finale di Sanremo c”è un dato inconfutabile; alla fine il Festival che piaccia o meno resta l”evento più seguito della televisione italiana (magari anche perché quando c”è le altre reti alzano bandiera bianca). I dati di ascolto della serata in cui Emma si è aggiudicata la vittoria finale su Arisa e Noemi, sono eccezionali, con percentuali quasi bulgare nella seconda parte. Ma leggiamo un po” il rapporto Auditel su Sanremo: la prima parte è stata seguita da 14 milioni e 456.000 telespettatori con uno share del 50,93%.

La seconda parte, e questa si è davvero una sorpresa ha tenuto incollati davanti al teleschermo ben dodici milioni di spettatori, con uno share pari al 68,73%. Insomma, cifre da capogiro che sicuramente avranno rincuorato i dirigenti Rai, che hanno dovuto ricorrere a Celentano per resuscitare uno spettacolo sin troppo monotono e troppo lungo: cinque giorni di Sanremo sono un”eternità difficile da reggere per gli addetti ai lavori, figuriamoci per i telespettatori.

Già Celentano, non possiamo ignorare che i risultati migliori per questo Festival, anche se paragonato a quello dello scorso anno sono state proprio quelle in cui il molleggiato ha fatto i suoi monologhi e cantato la sua musica. Sicuramente, Adriano Celentano è un one-man-show capace di attrarre fans e detrattori e di tenerli incollati allo schermo per poterlo, poi, il giorno dopo osannare o criticare. Così, casino come accaduto anche ieri sera durante la sua esibizione all”Ariston, da una parte fischi e mugugni; dall”altra persino chi, quando duetta con Morandi gli urla: “Siete un pezzo d”Italia“. Alla fine con il suo modo di fare da “profeta” in patria mette a nudo tutte le contraddizioni e le ipocrisie del nostro paese, mandando in crisi per qualche minuto persino il nostro sistema di valori cattolici e invitandoci a ragionare su tutto, perché il Paradiso non è qui e la vita prima o poi finisce per tutti.

Ma ieri sera sul palco c”è stata la miglior comica degli ultimi 150 anni, capace di surclassare persino Luca e Paolo, che ieri hanno fatto uno splendido e serioso (oserei dire) monologo da pagliacci dell”opera. Geppi Cucciari non ha bisogno di mostrare farfalle, ne di ricorrere alle scurrilità, lei è intelligente e sagace, punzecchia, ricama, disintegra personaggi e canzoni con grande semplicità, ma senza mai scadere nel qualunquismo. Così, già dopo la sua prima apparizione c”è chi la vorrebbe l”anno prossimo a condurre sul palco con due bei maschioni al fianco; sicuramente sarebbe un Festival di Sanremo meno monotono di quello visto quest”anno. Quando si presente con il contratto di Celentano sul palco è l”apoteosi. Insomma, l”accento pink a questo festival non è mancato per fortuna. E ancor di più, grazie a Dio il talento di Geppi assieme alle voci di Emma, Arisa e Noemi ha fatto svanire in una serata la farfalla di Belen, che ci ha tormentato per tre giorni. Geppi e le altre ci hanno reso l”onore di essere donne, quelle con le palle che mandano avanti le proprie famiglie e questo Paese, abituato a pensar troppo alle farfalle per badare al nostro talento. Forse questa serata finale può essere un altro colpo agli stereotipi e ridare a noi donne la dignità che meritiamo per le nostre competenze e capacità.

Quindi, quando si leggono i dati auditel di questa serata c”è da sottolineare, che “oltre Celentano, c”è di più…“.

 

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