Sanremo, fin dalla prima edizione, ha sempre dettato i must della moda ed i cantanti che partecipano alla manifestazione canora, sono sotto la lente d’ingrandimento non solo per la qualità della loro voce e della musica che portano sul palco del Teatro Ariston, ma anche per come decidono di vestirsi in occasione delle serate di gala.
Naturalmente l’attenzione si focalizza sulle donne, soprattutto sulle vallette. Ma anche gli uomini ci tengono ad apparire al meglio e gli stilisti ormai si perdono per gli abiti confezionati ad hoc per big e giovani.
La Littizzetto quest’anno è seguitissima, ogni sera è vestita da giovani stilisti emergenti, che dimostrano di aver capito alla perfezione lo stile della “presenter”, come si è definita la prima serata.
Questa sera toglie il fiato agli uomini la bella e brava Simona Molinari che, avvolta in uno stringatissimo vestito rosa shocking che mette in risalto il decolletè generoso e lo spacco mostra le gambe. Molto brava ma anche tanto sensuale… ed il suo “collega” Peter Cincotti non è da meno, elegante in spezzato grigio, se la mangiava con gli occhi.
Marco Mengoni, in questa terza serata ha doppiato l’abito della prima. In suo completo elegantissimo color vinaccio, che gli sta tanto bene e lo slancia… anche lui segue l’onda della “spending review“?
Molto eleganti questa sera gli Elio e le storie tese. Mentre la prima sera si erano adeguati all’attualità e quindi alle dimissioni del Papa, questa volta erano tutti in abito classico, tutti “parruccati” con fronti alte e col fiore all’occhiello. Un grande Rocco Tanica si è fatto notare per la sua precisione al piano.
Malika Ayane vestita tutta in nero, bellissima con un trucco minimale che valorizzava gli occhi solo con una forte linea di eyeliner nero. Tutto questo metteva in risalto la sua nuova pettinatura, riccioluta e bionda platino.
Ultimo abito della Littizzetto, un mini vestito brillantissimo, “luminoso come un’anguilla” a dirla con le parole di Fabio Fazio, sempre con lo stile dei primi. Abbinate le scarpe altrissime che ormai la contraddistinguono in questa edizione del Festival.
Sicuramente non è l’anno della ricercatezza e dell’estrema eleganza. Sarà la crisi economica o forse i tempi sono cambiati e ognuno indossa quello che più preferisce o ciò che fa sentire a proprio agio. Ma di certo il buon gusto non manca.