Ieri, la famiglia di Michael Jackson ha chiesto 31,1 miliardi di dollari, come risarcimento della morte del Re del Pop, indotta dalla droga.
La madre del cantante Katherine, 82, e i suoi tre figli hanno accusato di negligenza la compagnia AEGLive, che ha organizzato l’ultima tournée di Michael Jackson, This Is It. I promotori affermano, che Jackson fu responsabile per il suo stesso decesso, dovuto in parte alla sua tossicodipendenza.
La giuria ha affermato che il processo sarebbe diventato “incredibilmente indecente”.
Le accuse di pedofilie, che videro assolto la star del pop nel 2005, e la sua dipendenza da droghe provocarono ulteriori dispiaceri alla sua famiglia.
I figli – Prince Michael, Paris e il giovane Blanket – con la loro nonna hanno richiesto un risarcimento, accusando il promoter di essere stato negligente, nell’assumere il dottor Conrad Murray. Infatti, quest’ultimo, finì in carcere per omicidio colposo, due anni fa, per la dose fatale dell’anestestico Propofol, nel trattamento dell’insonnia del cantante.
L’avvocato della compagnia AEG, Marvin Putnam, ha dichiarato al documentario Michael Jackson: The Final Days sulla CNN:
“non so come non si possa considerare la responsabilità del signore Jackson; lui era un uomo adulto. Era risaputo che lui diceva una cosa ad un dottore e un’altra ad un altro
L’avvocato si è chiesto anche il perché il team legale di Jackson avrebbe chiamato i figli a testimoniare “la forte emotività” del padre: “Non riesco a capire perché portarli al banco dei testimoni, quando non ha niente a che fare con l’assunzione del Dottor Conrad Murray dall’AEG”.
Si prevede che il processo durerà per più di tre mesi.