Picasso le dipingeva smembrandone il corpo e ri-assemblandolo nelle sue visioni cubiste. Helmut Newton le fotografava nude, nella loro vulnerabilità e bellezza. Il corpo della donna e la sua essenza è sempre stato oggetto misterioso di ricerca artistica.
I ritratti di famiglia comprendono ottanta madri e novantanove figlie, tutte in pose molto naturali, serene e intime, collezionate nell’arco di diversi anni e messe insieme per una mostra che al di là delle immagini, nasconde un mondo complesso e vario, composito nella sua insondabile essenza. Dalla sindrome di Elettra in poi tutte le madri del mondo hanno dovuto fare i conti con una figlia particolare, e viceversa, tutte le figlie devono in qualche modo differenziarsi, distaccarsi e rendersi autonome dalla figura più devastante e ingombrante nella vita di qualsiasi donna: la propria madre. Le fotografie di Gabriele Morrione mostrano questo: dall’attaccamento infantile, all’affetto maturo, passando per il conflitto adolescenziale che rappresenta la fase di distacco naturale e necessaria per la formazione di un’indole autonoma in ogni giovane donna.