I cosiddetti “mitici” anni ’80, li ricordate? Quelli dell’avvento della televisione commerciale, della diffusione delle radio private colme di deejay ripetitori di banalità, quelli dell’incremento spropositato del debito pubblico, della fine della Guerra fredda e del Comunismo; quelli della “mediatizzazione” del successore di Pietro con i suoi Papa-boys, quelli della nascita delle griffe e dei nomi propri (di un estraneo) sulle proprie mutande; quelli dei viaggi di massa nelle località esotiche, Seychelles, Canarie, Ibiza e poi Egitto, Mar Rosso, alla ricerca di caldo e sole e donne sempre più discinte, in topless, o magari nude in qualche spiaggia nudista, tanto per provare e poi perché non in Tailandia, con le minorenni.
Negli anni ’90 tutto ciò si era consolidato e aveva prodotto una certa apatia, un disorientamento generale, una caduta verso il basso; ma il “potere” non poteva permettere alle persone di prendere consapevolezza dell’illusione nella quale erano cadute e allora ha costruito il modello “Celebrità”. Certo, le Star ssono sempre esistite, anche prima di questi anni, ma erano considerate dal popolo come un passatempo, un qualcosa di avulso dalla vita quotidiana; al massimo alcuni operai appendevano un poster di Marilyn Monroe in officina, o gli adolescenti appendevano alle ante dell’armadio i poster delle loro band preferite, ma nulla più.
Ma anche il cinema ci avrebbe ben presto stancati e così ecco arrivare, come avvento di una nuova éra, la Rete. Nei primi anni del Duemila sempre più persone hanno avuto accesso ad internet; le tariffe telefoniche si ridimensionarono per facilitare la diffusione di questa nuova tecnologia e moltissime persone si sono buttate a pesce in questa rete e hanno cercato rapporti, relazioni e sesso. Un’ordalia completa, possibilità infinite di conoscere vari tipi di persone sparse ovunque e magari raggiungibili nel fine settimana o, per i più diffidenti, raggiungibili in chat e poi, con l’evoluzione della tecnologia, raggiungibili in cam e in cam poter fare di tutto, anche il cosiddetto “sesso virtuale”.
Alcuni/e hanno anche creduto di trovare l’amore in Rete, ma il più delle volte si sono ritrovati con una bella scottatura. Ad oggi, nessuno sa più dire cosa sia esattamente l’amore e soprattutto dove trovarlo; qualsiasi discorso serio sull’amore ha un sapore vecchio, se qualcuno parla di amore deve farlo in modo “easy e light”, deve fare parte del gossip e non di altro; d’altronde in quale categoria possiamo ormai inserire discorsi seri sull’amore? Forse in qualche sezione di psicologia, come fosse un problema da risolvere e non più una condizione che fa stare bene. Insomma, questa è la situazione e non so proprio cosa ci riserverà il futuro. Forse, per molti anni ancora rimarrà in noi la nostalgia dell’amore, un qualcosa che abbiamo perso, tra sesso e celebrità.