PinkDNA

Facebook non è proprietario dei nostri dati e non ruba le foto

Si fa sempre un gran parlare delle “regole” di Facebook, da quelle che tutelano la nostra privacy a quelle che sembrano concedere al colosso di Mark Zuckerberg la proprietà dei contenuti che noi postiamo sulle nostre bacheche. Così, ci siamo messe a fare un po’ di ricerche online, e sentendo qualche amico avvocato, e abbiamo scoperto, che alla fine il “grande fratello” vestito di blu non è poi così terribile. Ecco perché…

Sfatiamo il primo mito Facebook non diventa proprietaria di quello che pubblichiamo, semplicemente si riserva il diritto di poterlo sfruttare rispettando però sempre le impostazioni per la privacy che noi abbiamo selezionato. Ciò significa che se abbiamo un profilo aperto Facebook consente anche ai non iscritti di vedere ciò che pubblichiamo, mentre se il profilo è “chiuso” solo gli amici potranno vedere i contenuti che creiamo quotidianamente.

Quindi, Facebook è un semplice utilizzatore dei nostri contenuti, che non è certamente poco, ma che è cosa ben diversa dal diventarne proprietario al pari di noi che li postiamo. Altro mito da sfatare è quello sulla memoria eterna del social network più grande e frequentato del mondo: se cancelliamo un file verrà cancellato anche dai server di Facebook, forse non immediatamente perché sarà presente in diversi backup, ma dopo qualche giorno del nostro file non resterà alcuna traccia, com’è giusto che sia.

Dunque, sfatati questi miti, non cediamo più all’allarmismo di alcuni che vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca. E’ ovvio che accedendo ad un social network si cede un po’ della nostra vita, ma se usiamo consapevolmente questi mezzi, e non come fanno a volte le star o gli sprovveduti, sicuramente correremo pochi rischi. Altrimenti, c’è sempre l’altra soluzione farne a meno e vivere serenamente una realtà che però ci vedrebbe come retrogradi.

Exit mobile version