E se per evitare le malattie genetiche ci volessero non due ma tre genitori? La notizia, abbastanza interessante e destinata a creare scompiglio, è stata diffusa dal sito italiasalute.it, che parla di una ricerca portata avanti dai ricercatori della Wellcome Trust e dalla Newcastle University, che hanno concentrato i loro studi sulle patologie mitocondriali.
I ricercatori hanno messo a punto due procedimenti praticabili: il transfer pronucleare, che consiste nell’utilizzare due ovociti, uno della madre e l’altro della donatrice, entrambi fecondati, inserendo nell’ovocita della donatrice il DNA della madre cosicché il nascituro avrà i geni della madre, senza il rischio di malattie genetiche. Il secondo metodo (transfer della metafase del fuso mitotico) si avvale invece di ovociti non fecondati. Entrambe queste tecniche non sono state ancora ovviamente provate su esseri umani, seppure in teoria praticabili.
Questa nuova scoperta quindi è in attesa delle necessaria
Sarà interessante ad ogni modo seguire le vicende legate alla faccenda; anche perché, se per assurdo il procedimento di procreazione assistita dovesse essere approvato e legiferato, potrebbe creare scompensi all’interno di una famiglia in cui, almeno a livello biologico, ci sono due madri. La questione quindi incorre in critiche anche da un punto di vista sociale, laddove si vedrebbe alterato anche il modello della famiglia tradizionale.
La tentazione della vita eterna e priva di malattie è forse l’ossessione più grande dell’uomo, staremo a vedere fino a dove questa ossessione lo spingerà.