Il digiuno come elisir di lunga vita? Questa è la notizia che circola online da qualche ora, ovviamente la notizia nuda e cruda desta curiosità e soprattutto incredulità, ma se andiamo a guardare con attenzione, quasi quasi i ricercatori del National Institute on Ageing di Baltimora (Usa) ci convincono. I titolari dello studio statunitense hanno infatti stabilito che un digiuno pilotato può avere effetti benefici in quanto stimola il cervello ad attingere dalle proprie riserve, senza abbassare mai la guardia e mantenendo l’allenamento anche contro il normale e fisiologico invecchiamento che rallenta le capacità cognitive.
L’allungamento della vita potrebbe arrivare a circa il 40% in quanto, come detto, lo stress a cui viene sottoposto il cervello lo stimola a rimanere giovane e allenato. Secondo Mark Mattson, responsabile del Laboratorio di neuroscienze del Nia: “Abbiamo scoperto che un regime di restrizione calorica, in particolare quando viene seguito a intermittenza, per esempio a giorni alterni, attiva meccanismi di risposta allo stress cellulare nei neuroni”. Questo tipo di digiuno assistito porterebbe benefici anche alla produzione di insulina che regola i livelli zuccherini presenti nel sangue, poiché l’assenza di cibo nell’organismo aiuta il corpo a produrne di meno e con più regolarità. Quello che è molto importante però è informarsi e capire quali sono i limiti di questo tipo di rimedio contro l’invecchiamento anche perché con una tale giustificazione si potrebbe scivolare facilmente in patologia ben più gravi come la bulimia e l’anoressia.