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Dieta: la pasta al dente è amica dell’indice glicemico.

Carboidrati nemici della linea perfetta? Nel senso comune si, dal momento che tutte le diete fai da te prevedono l’eliminazione di pane e pasta, ma i medici ammoniscono: evitare completamente i carboidrati è dannoso, bisogna invece scegliere quelli giusti per garantire all’organismo l’energia necessaria ad affrontare ogni giornata.

Uno degli alimenti che non andrebbe tolto è infatti proprio la pasta, di grano duro e cotta al dente, molto meglio del pane bianco. Parola del primo “Documento di Consenso” internazionale sull’Indice Glicemico (IG) dei carboidrati, stilato dai massimi esperti mondali di alimentazione. L’IG misura la velocità con cui sale il valore della glicemia nel sangue dopo aver mangiato dei carboidrati, confrontando il valore con quello che si registra dopo l’assunzione di glucosio (dal valore convenzionale 100). I carboidrati ad alto IG sono quello che vanno dal 70 in su, mentre a basso IG vano dal 56 in giù. La fascia media va dal 56 al 69.

Per una dieta sana infatti non basta tener conto dei grassi, ma anche dei carboidrati per qualità e quantità. In fatto di qualità a vincere la gara dei carboidrati è sicuramente la pasta che, cotta al dente, ha un IG di 45.

Per cui, visto che l’estate porta con sé una innegabile ondata di diete, attenzione a quello che mangiate e soprattutto a che la pasta sia scolata un minuto prima!

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