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Cloud Atlas: film intimo e delicato da rivedere più volte (recensione)

Uscito lo scorso 10 gennaio al cinema Cloud Atlas è uno di quei film che richiedono almeno una seconda visione. La vicenda è costituita da sei storia diverse che si intrecciano attraverso il tempo.

Ad attraversare queste storia insieme allo spettatore ci sono gli attori, sempre gli stessi per tutte le storie a sottolineare il legame che c’è tra un tempo e l’altro, più in esteso tra tutta l’umanità. Proprio questo è il nucleo del film: l’immortalità delle persone è tale perché sono immortali le conseguenze che le loro azioni hanno sul mondo e sulle altre persone.

E così ogni storia è collegata all’altra e in ogni epoca c’è un personaggio che, segnato da una piccola voglia a forma di cometa, attraversa il tempo consapevole di questo legame. A dare corpo a questi personaggi ci sono Jim Sturgess, Ben Whishaw, Halle Barry, Jim Broadbent, Doona Bae e Tom Hanks. Tuttavia gli stessi attori si ritrovano in altre storie, con altri volti e con altri trascorsi ad interpretare qualcuno che nella sua vita passata o futura ha avuto a che fare con la reincarnazione dello stesso personaggio.

Sembra complesso? Ebbene lo è, e forse per questo il film diretto da Lana Wachowski, Tom Tykwer e Andy Wachowski andrebbe visto e rivisto: per comprenderne pienamente la struttura frammentata e complessa, ma soprattutto per poterne godere ancora e ancora, perché a differenza di quello che ci si può aspettare dagli artisti che hanno creato Matrix, Cloud Atlas è un film straordinariamente intimo e delicato, che racconta prima di tutto la storia dell’Amore inteso come forza unificante tra uomini storia e Storia.

Accanto agli attori già citati c’è un folto gruppo di altri interpreti che ritroviamo in fogge diverse a seconda dei secoli che ci vengono mostrati e che ogni volta si reinventano e si mascherano, grazie all’abilissimo reparto del trucco: Hugo Weaving, Hugh Grant, Susan Sarandon, James D’Arcy sono solo alcuni dei nomi (trai più noti) che si affiancano al cast principale e che contribuiscono ulteriormente a disegnare il composito disegno del film.

Cloud Atlas è stato tratto da un magnifico romanzo omonimo scritto da David Mitchell che, come il film, mette in campo sei storie diverse creando dei solidi collegamenti tra tutte, ovviamente lasciando un senso di pienezza maggiore al lettore, rispetto allo spettatore che deve fare i conti con una riduzione, seppure eccellente, di un’opera già esistente.

Dalla sua, però, il film ha una straordinaria colonna sonora, realizzata tra gli altri anche da Tom Tykwer, che corona una bellissima sinfonia di immagini e colori.

httpv://www.youtube.com/watch?v=tGDa7RcyxRg

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