Stranezze se ne sono viste sulle catwalk parigine… Alta moda lo è stata davvero, tra i nomi importanti di Armani, Laboutin, Gaultier e tanti altri…
Più di un’ora di ritardo per problemi tecnici, ma nessuno ha osato dire nulla dopo aver visto lo splendore camminare davanti a propri occhi. Bustini del ‘900, rianimati in abiti veri e propri e non più sostegni nascosti.
Omaggi a Lili Marlène per ricordare l’androgino del passato e tanti, tanti abiti fuori dal convenzionale; fuori da ciò che potrebbe immaginare una persona comune.
Altrettanto diversa è stata anche l’idea che della Maison Martin Margiela; coprire i volti delle proprie modelle con una maschera di cristalli ha fatto sì che tutti pensassero “moda: esser protagonisti”, ma in realtà era un escamotage per attirare l’attenzione del pubblico sull’abito e non sulla modella stessa.
Ed effettivamente la metafora ha
Altra metafora scelta da Giorgio Armani è stato il passare del tempo: la giornata scandita dall’alba al tramonto per una donna elgantissima in ogni occasione.
Tessuto principe della collezione è il velluto che si sposa benissimo con i colori pastello del crepuscolo e i violacei dell’aurora. Il risulato? Un connubio avvolgente tra poesia e colori.