Chiusa a Milano la casa museo di Alda Merini. La casa, inaugurata nel 2011, a giugno, è stata chiusa lo scorso 2 settembre. La giunta di Giuliano Pisapia si scusa pubblicamente per il maltolto causato da un “mancato bilanci” che non permette più il “ mantenimento della Casa della Poesia”.
Quello che però si dice è che i problemi e le motivazioni sarebbero ben diversi. Infatti pare che il museo sia stato chiuso per mancanza di visitatori, altro gesto di profonda miopia dei nostri governanti che così facendo azzerano la biodiversità culturale che era rappresentata anche da un luogo dedicato interamente alla poesia, genere “cenerentola” della letteratura, frequentato molto poco dalle masse eppure che ha costituito nel passato, e anche oggi, una buona fetta del nostro patrimonio culturale.
Il problema però è di natura più complessa. Ci vogliono risorse per portare altre risorse: senza personale che cura il museo, che cura le collezioni, che organizza visite guidate e percorsi di istruzione il museo sarà solo un insieme di fogli di carta, in questo caso, solo una stanza che ospita cosa vecchie, più ingenerale. Questo
Nel caso della casa della Poesia di Alda Merini, per fortuna, non tutto è perduto. Le figlie della poetessa si stanno dando da fare, organizzando proteste e petizioni. Si cerca così di salvare la struttura e il suo contenuto, tramite l’affidamento degli spazi ad “una associazione o a una rete di associazioni che tengano viva la memoria di Merini aprendo il museo e svolgendo, nelle altre stanze, attività culturali, corsi e seminari”.