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Metodo Globale Autodifesa (MGA): donne impariamo a difenderci!

TV, internet, giornali, radio mass media tutti non fanno che elencare tristemente casi tragici di aggressioni, molestie e violenze sulle donne che, nella maggior parte delle volte, culminano con la morte; così comuni e frequenti da divenire necessario coniare un termine: “femminicidio”.

E noi? Donne, noi reagiamo a tutto questo massacro quasi in maniera arrendevole, tanto da diventare vittime prima di esserlo realmente. Cosa fare allora? Nobili tutte le iniziative di associazioni che si occupano della difesa delle donne e supportano le donne già vittime ma, alle volte, prevenire è meglio che curare!

Perciò, è indispensabile imparare a rendere vano un eventuale tentativo di molestia e violenza prima che questo possa diventare sistematico e portare, nei casi più gravi, all’omicidio.

MGA può essere la chiave per aprire la porta del coraggio, che è innata in ognuna di noi. MGA, acronimo di Metodo Globale Autodifesa, è una tecnica di addestramento psico-fisico codificata dalla F.I.J.L.K.A.M. (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) che offre abilità di autodifesa concrete ed efficaci.

Approfondendo l’aspetto tecnico della disciplina, risulta completamente assente ogni forma di violenza. Infatti, essendo referente delle istituzioni dello Stato, cammina di pari passo con il nostro sistema legislativo penale vigente. L’MGA è costruito sul “principio di apparente cedevolezza”, strategia che si concretizza nell’assecondare i movimenti dell’aggressore così da spiazzarlo e rivolgere contro di lui la sua stessa forza.

E’ un sistema facile da apprendere, basato su un allenamento aerobico che prepara atleticamente il corpo e ne aumenta la funzionalità. Inoltre approfondisce la conoscenza dei centri nervosi, consentendo di autogestire un contro-attacco che neutralizza l’offensiva con l’utilizzo della minima forza. L’obbiettivo è creare nel praticante una forma mentis vincente che, lezione dopo lezione, sviluppa la capacità di valutare in tempo reale il rischio e abitua a reagire in maniera lucida ad un’eventuale situazione di pericolo.

Non sempre la forza è sinonimo di superiorità e praticando questa disciplina anche noi donne, considerate “sesso debole”, saremo in grado di difenderci contro il “sesso forte”. Per concludere, vorrei precisare che partecipare ad un corso così articolato con dedizione e assiduità, non significa diventare “supereroi di se stessi”, ma semplicemente dare la giusta importanza alla sicurezza personale oggi più che mai, poiché è evidente il malessere della società moderna.

Essere preparate è il primo passo per difendersi!

Eleonora Lalli

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