Quante volte siete state rimproverate per il vostro? E quante volte avete risposto che “nel mio disordine trovo tutto mentre quanto metti in ordine tu non trovo mai niente”?
Alcuni ricercatori dell’università tedesca di Groningen hanno dimostrato che i disordinati patologici pensano meglio, in maniera più chiara e lineare e, di conseguenza, sono più produttivi nel lavoro, nello studio e in qualsiasi altra attività decidano di intraprendere. I disordinati sono più creativi e, cosa più importante, riescono ad agire meglio e con più lucidità nel momento in cui si trovano in situazioni di panico o di pressione estrema.
Ma come mai accade ciò? Secondo i ricercatori il fatto di essere disordinati, e dunque circondati dal caos, fa sì che il cervello tenda ad impegnarsi, focalizzarsi e sforzarsi di più su ciò che si deve fare. Questo garantisce dunque maggiore concentrazione e migliore riuscita.
Il team di studiosi afferma “Di fronte alla confusione il cervello tende a semplificare eliminando le ridondanze e concentrandosi soltanto su ciò che conta”.