Una visita oculistica potrà essere utile per la diagnosi di Alzheimer?

Probabilmente, in futuro, il morbo di Alzheimer potrà essere diagnosticato, attraverso una semplice visita oculistica. Le tecniche utilizzate per la diagnosi, compresi i test di memoria e le scansioni del cervello, non offrono prove sicure e, spesso, si arriva ad un’analisi dettagliata dopo la morte. Semplificare e velocizzare la diagnosi potrebbe essere un modo per trattare, in tempo, i pazienti.

I ricercatori americani hanno posto particolare attenzione sulla retina, la “pellicola” sensibile alla luce nella parte posteriore dell’occhio, che è una diretta estensione del cervello ed è anche l’unica parte del cervello, che è facilmente accessibile.

Loro hanno scoperto, attraverso dei test sui topi, che gli strati di cellule retiniche erano fino al 49 per cento più sottili negli animali, geneticamente modificati a sviluppare il morbo di Alzheimer, rispetto alle creature sane della stessa età.

Il ricercatore Scott Turner, della Georgetown University, visitaa Washington DC , ha spiegato: “La retina è un’estensione del cervello, quindi ha senso scoprire se gli stessi processi patologici, trovati in un cervello affetto di Alzheimer, si trovano anche negli occhi”. Si pensa che quando le cellule cerebrali muoiono a causa dell’Alzheimer, queste muoiono anche nell’occhio, provocando l’assottigliamento della retina .

Il dottor Turner ha dichiarato alla conferenza annuale della Society for Neuroscience, di San Diego, che la ricerca è ancora in fase iniziale e deve ancora dimostrare se la stessa cosa accade nelle persone.

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