Stalking: impariamo a riconoscerlo per difenderci!

Una giovane donna arriva a casa e trova un mazzo di fiori sulla porta, i fiori sono rose rosse, belle e visibilmente costose; sono accompagnate da un biglietto che dice: “Il mio amore per te durerà per sempre”.

Da molte questa dimostrazione d’affetto sarebbe accolta come un gesto romantico da parte di un innamorato o di un corteggiatore e dunque, percepita come un gesto che intenerisce o lusinga; per una vittima di stalking, invece, tale “gesto romantico” ha un significato molto più inquietante: questo regalo, apparentemente innocuo, potrebbe costituire l’ulteriore spiacevole incidente in una serie di eventi che contribuiscono ad alimentare paura ed apprensione.

L’impatto sulla vittima non proviene dal dono in sé, ma da ciò che esso rappresenta: l’incapacità o la mancanza di volontà dello stalker di accettare la realtà. Benché il comportamento di stalking non sia nuovo, solo nell’ultimo decennio si è presa coscienza delle conseguenze potenzialmente devastanti, e talora letali, che questo comportamento può generare. Con il termine stalking si intende un insieme di comportamenti mediante i quali una persona (lo stalker) importuna un altro individuo (la vittima) con continue ed indesiderate intrusioni (verbali e non verbali) a tal punto da provocargli ansia o paura.

Possono essere comportamenti di stalking comunicazioni indesiderati (telefonate, lettere, sms, e-mail, biglietti, graffiti), contatti indesiderati (pedinamenti, sorveglianza, contatti diretti) ed altri comportamenti associati (invio di doni, minacce, aggressioni, iniziative legali pretestuose).stalking

Le conseguenze dello stalking, per chi lo subisce, sono diverse e molto spesso si trascinano per molto tempo. Esistono effetti generali (ovvero effetti deleteri vaghi o mutevoli sulla qualità della vita), effetti comportamentali (ovvero interferenze negli schemi di comportamento; ad esempio cambiare tragitto verso il posto di lavoro), effetti sulla salute affettiva (ovvero cambiamenti nella qualità emotiva della vita; ad esempio depressione, ansietà, tristezza, angoscia, etc.), effetti sulla salute cognitiva (ovvero cambiamenti nella qualità della vita relativi alla volontà/razionalità; ad esempio sfiducia, sospettosità, mancanza di concentrazione, etc.), effetti sulla salute fisica/fisiologica (ovvero cambiamenti nella qualità della vita relativamente agli aspetti fisici; ad esempio disturbi del sonno, mancanza di appetito, malattie, etc.), effetti sulla salute sociale (ovvero cambiamenti nella qualità della vita relativamente alla sfera sociale; ad esempio perdita o aumento di amicizie, logoramento o rafforzamento dei legami familiari, etc.).

Chi si riconosce come vittima è necessario che adotti precauzioni maggiori rispetto a chi questo problema non lo vive. Occorre informarsi a riguardo, rivolgersi a personale qualificato che sa come sostenere adeguatamente chi vive questo disagio e sa suggerire comportamenti utili a scoraggiare gli atti di molestia assillanti.

 

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