Sentimenti attraverso le espressioni: dipende da dove vivi

Chi non ha mai avuto paura di far trasparire troppo i propri sentimenti? Chi disgustato o arrabbiato per una situazione non ha mai cercato di nascondere ciò che pensava e provava per amore di cortesia? Sembrerebbe invece che, in altri continenti e culture, questo problema non ci possa essere, o meglio, pare che le espressioni facciali non siano universalmente comprensibili.

L’Università di Glasgow ha infatti realizzato uno studio mirato a confutare la tesi di Charles Darwin che nel 1872 formulò l’idea che l’espressione delle emozioni è innata e comune in tutti gli essere umani. Sembra impossibile? Eppure è così. I ricercatori hanno rappresentato dei grafici in cui una faccia esprime le sei emozioni di base dell’essere umano: felicità, sorpresa, paura, disgusto, rabbia e tristezza. Le immagini formulate in 3D corrispondevano ad altrettante emozioni che si rispecchiavano nell’espressione dei visi rappresentati.

Per leggere queste espressioni, sono stati coinvolti 15 europei e altrettanti cinesi: a loro è stato chiesto di classificare le espressioni facciali che vedevano sui grafici 3D nella sei categorie elencate. Dall’esperimento è venuto fuori che mentre gli occidentali hanno sei chiare espressioni facciali per ognuna delle suddette emozioni, gli asiatici associano espressioni a sentimenti diversi rispetto ai “nostri” e rappresentano lo stato d’animo e l’intensità di esso attraverso l’attività dinamica degli occhi. E’ chiaro quindi quanto Darwin sbagliasse, dal momento che sembra che il modo di esprimere le emozioni è condizionato dalla cultura in cui l’individuo cresce.

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