Premio Sakharov 2013 per i diritti umani a Malala Yousafzai

Due giorni fa è uscita in edicola l’autobiografia di Malala Yousafzai, e adesso la 16enne pakistana può già festeggiare il suo primo riconoscimento, il Premio Sakharov 2013.

Si tratta di un premio attribuito dal Parlamento europeo con una valenza umanitaria a chi si impegna per la difesa dei diritti umani. Così Martin Schultz, presidente del Parlamento europeo, motiva la scelta di assegnare il premio proprio alla giovane Yousafzai:

Malala è un’adolescente e tutti sanno cosa le è successo. E’ una giovane donna che ha avuto il coraggio di opporsi in un ambiente ostile, violento e dominato dagli uomini come è la valle dello Swat in Pakistan. Voglio andare a scuola voglio godere del mio diritto allo studio, sono una ragazza con pari diritti in questa società”.

Ma il pubblico riconoscimento del coraggio di Malala non è piaciuto ai fondamentalisti islamici, che oggi sono tornati a farsi sentire, dicendo che la ragazza non ha fatto nulla per meritare il Malala Yousafzaipremio, ribadendo le loro minacce di morte ai danni di una ragazza che è dovuta scappare da un paese che comunque professa di amare molto, e nel quale un giorno vuole ritornare.

Ieri il portavoce del Tehreek-e-Taliban Pakistan, Shahidullah Sahid, ha dichiarato: “Cercheremo ancora di uccidere Malala, magari anche in America o nel Regno Unito. I nemici dell’Islam la stanno premiando perché ha abbandonato l’Islam e si è secolarizzata”. Lei, che ora vive a Birmingham e che vuole tornare a studiare, per tutta risposta ha detto: “Sono sopravvissuta per una ragione, utilizzare la mia vita per aiutare la gente”.

 

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