Friends of Fashion: tutti i segreti della moda newyorchese

Vi piacerebbe esser invitati ad un party esclusivo con i più famosi stilisti newyorchesi?!

L’idea è già realtà, grazie a Friends of Fashion, un’iniziativa che permette di conoscere i designer, i loro segreti e il luogo dove nascono le opere d’arte. Se vi state chiedendo se gli stilisti son diventati pazzi, la risposta è no piuttosto sono diventati poveri!

fashion avenue new yorkEh sì l’associazione Friends of Fashion nasce nel 2010 per permettere il giro della moneta e sostenere il fashion system di New York, ma solo ora sta iniziando a vedere alcuni risultati.

Così le giovani curiose tra un drink e l’altro potranno non solo veder realizzare una collezione sotto i loro occhi ma anche acquistare gli abiti dei propri sogni. Il ricavato andrà ad aiutare quelle famiglie dei dipendenti nel campo della moda come, le sarte che non hanno un’assicurazione sanitaria, i modellisti che non riescono a mandar i propri figli a scuola e i progettisti che non possono anticipare i soldi della stoffa.

Per far parte della community di fortunate basta inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica info@friendsoffashion.com e sarete invitate a visitare il Garment Center di New York e alcune fabbriche di Oscar de la Renta, Calvin Klein e Nicolle Miller. Inoltre potrete scoprire dove si producono le applicazioni per i modelli di Ralph Lauren e di Carolina Herrera. Alcuni eventi sono aperti a sei persone, altri a venticinque. Proprio per questa riservatezza, i partecipanti possono ricevere l’attenzione individuale di progettisti e del loro personale e far loro le domande più strane.

Di seguito riportiamo l’intervista rilasciata dalla fondatrice Kathleen Beckett all’Huffington Post nel 2010 per conoscere meglio l’iniziativa.

Puoi descrivere la collaborazione tra Friend of Fashion e il Garment Center di New York?

 Il Garment Center è in pericolo di fallimento, per questo ho deciso di donare una parte delle vendite di Friends of Fashion per salvarlo. Questa associazione no-profit è nata per salvaguardare figure lavorative come stilisti e sarti che non riescono a sostenere le spese.

Alcuni dei vostri tour, comprendono la visita ai distretti più antichi?

Si, assolutamente. Chi parteciperà al tour del incontrerà i discendenti di coloro che hanno messo su queste fabbriche. Prima c’erano ben 400 fabbriche, ora solo 4. Per fare un esempio, ci sono fabbriche che prima venivano usate per tutta la lavorazione completa di un abito, ora viene tagliato solo il modello che poi viene spedito in Cina dove i costi di manodopera sono più bassi. Capita però che un laureato del FIT (Fashion Institute of Technolgy) riceva da una boutique un ordine di soli 5 pezzi, in questo caso è impensabile che li esporti in Cina. Ecco perchè occorre salvare il Garment Center.

Un’occasione unica per chi volesse intraprendere la carriera di stilista, anche se a pensarci bene, ci vuole un investimento in denaro non indifferente!

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