Attenti a quello che dite su Facebook carissimi navigatori della rete, perchè se credevate di poter scrivere qualsiasi cosa sulla bacheca del social network sappiate che non è così.
Negli ultimi giorni infatti, il tirbunale di Livorno ha emesso una sentenza di diffamazione a mezzo stampa, nei confronti di una ragazza che utilizzava Fb per insultare e il suo ex datore di lavoro.
Si tratta della storia di Rossella Malanima, 26 anni di Livorno e il suo caso giudiziario potrebbe diventare un esempio legislativo. La ragazza infatti, è stata imputata e condannata per diffamazione a mezzo stampa per aver scritto frasi offensive su Facebook.
Il fatto non deve lasciare indifferenti, perchè questo caso giudiziario porta a considerare una social network alla stregua di un giornale stampato, il che non è da sottovalutare.
Tutto ha avuto inizio un anno fa, in seguito al licenziamento della giovane dal centro estetico di proprietà di Proj Gjergji .
Da allora la giovane ha iniziato a pubblicare prima, frasi che diffamavano il centro estetico “Non andate in quel posto perchè fa onco ai bai” che tradotto significa che quel salone non è proprio il più pulito al mondo; in seguito pare che l’imputata abbia mandato messaggi offensivi anche di tipo razziale ( l’ex datore di lavoro è di origine albanese): “Sei un albanese di m…” ha scritto usando come pretesto la nazione di origine del datore di lavoro.
Naturalmente, quest’ultimo non ha retto più agli isulti e si è presentato alla Procura di Livorno accompagnato dal suo avvocato per denunciare la ragazza che in seguito alle indagini è stata iscritta nel registro degli indagati ipotizzando per lei il reato 595 terzo comma del codice penale, ovvero quello della diffamazione a mezzo stampa.
La ragazza , dovrà in fine dei conti, pagare una multa di mille euro volta al pagamento delle spese processuali e versare alla vittima tremila auro come risarcimento danni.
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Coro Cosimo
9 ottobre 2012