Cybercondria: stati d’ansia frutto delle ricerche di sintomi online

L’uso continuo di internet e l’abitudine di cercare soluzioni online ai propri problemi salutari hanno scatenato un nuovo fenomeno, denominato cybercondria.

Gli psicologi hanno scoperto che il disturbo si riferisce alle infondate preoccupazioni di un paziente, derivanti da ricerche su internet, verso sintomatologie comuni. Il paziente può manifestare ansia, attraverso un’auto-diagnosi, cercando risposte online e non da un medico.

Il dottor Thomas Fergus , della Baylor University a Waco, Texas, teme che tale disturbo possa causare effetti catastrofici, col passare del tempo. I dubbi sulla salute, infondati o no, possono scatenare l’uso maggiore di Google, un’ossessione verso la propria salute medica, il senso d’inutilità delle visite mediche e angoscia.

Lo studio è stato condotto su 512 persone sane, con un’età testate online web blogmedia di 33 anni, per analizzare come le ricerche sanitarie online influiscono sullo stato emotivo dell’individuo.

Secondo quanto dichiara il dottor Fergus, la “cybercondria” è l’equivalente in rete di ipocondria e probabilmente è ancora più dannoso, a causa della sovrabbondanza di informazioni, a volte prive di fondamento, che sono accessibili attraverso un semplice clic con il mouse.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista CyberPsychology, Behaviour and Social Networking.

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