Cuffie e auricolari possono danneggiare l’udito: ecco come e perchè

Il problema esiste già da qualche anno e anche l’Unione Europea ha lanciato l’allarme, visto che al suo interno 10 milioni di persone sono a rischio sordità per l’erroneo utilizzo di cuffie e auricolari, cioè il 10% di quelli che ascoltano musica tutti i giorni.

cuffie danneggiano l’uditoLa perdita uditiva, infatti, dipende dall’intensità del suono (o rumore che sia). Alcuni modelli di cuffie e auricolari possono erogare fino a 120 dB, ovvero un’intensità più elevata di quella di una motosega e pari quasi a quella di un jet al decollo.

I sintomi immediati di un trauma acustico sono: senso di ottundimento auricolare, ronzii o fischi nelle orecchie e diminuzione temporanea dell’udito.

I danni permanenti invece sono una diminuzione dell’udito, specie sulle frequenze acute, e un “tinnitus”, cioè un fischio permanente che può essere ancora più fastidioso della stessa perdita uditiva.

Non tutti sono sensibili allo stesso modo: c’è una variabilità individuale le cui ragioni non sono ancora ben chiare.

Oltre a una campagna di prevenzione volta a promuovere il corretto modo di ascoltare musica, la Comunità Europea, nell’ottica di contrastare il fenomeno della sordità nei giovani e per sensibilizzarli sull’argomento, ha anche fissato un limite di legge per i costruttori di apparecchi acustici, che sono adesso costretti a produrre lettori mp3 forniti di un dispositivo che limita il livello di volume massimo entro limiti prestabiliti dalla Comunità Europea.

Cosa fare per evitare di ritrovarsi con più o meno seri problemi di udito già in giovane età? Basta moderare l’uso di cuffie e auricolari, semplicemente seguendo la regola del 60: musica di intensità non superiore a 60 decibel e per non più di 60 minuti al giorno.

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