Cinzia Poli: un concentrato di genialità

Cinzia Poli è autrice per programmi radiofonici, una dei presentatori di Caterpillar AM su Radio 2, disegnatrice (vignette mai banali), commentatrice satirica… insomma, una donna eclettica e colma di creatività. E’ un vero piacere per noi poter ospitare questa sua intervista, che consente di cogliere sin dalle prime battute l’acume e l’essere fuori dagli schemi di Cinzia. Una donna davvero fuori dal comune, che vi porterà al termine dell’intervista a fare una bella risata, accompagnata da qualche riflessione non del tutto banale. D’altronde non è da tutti citare McLuhan, un uomo capace di vedere il futuro in anticipo e ciò dimostra di che pasta è fatta Cinzia. Bando alle ciance, vi lasciamo a questa splendida intervista.

 

Cinzia PoliCinzia Poli e la creatività, quando è nato questo rapporto?
Ricordo una grande luce, una sensazione di calore alla punta delle orecchie e…pam! Ero creativa. In realtà sono sempre stata una buffona, sin da piccola. Purtroppo ho capito solo tardi che potevo farci dei soldi.

Tu e la radio è stato colpo di fulmine?
La radio è sempre stata di sottofondo, come le compete. Ma prima di arrivarci sono passata dalla televisione. Ho lavorato parecchi anni nella redazione di un programma per bambini (Solletico, Rai1) e in quella di uno che girava con l’elicottero e atterrava solo per andare a pranzo (Linea Verde, Rai1). La radio però è stata la prima che mi ha dato la possibilità di fare l’autrice, e certe cose non si scordano.

Un consiglio per chi volesse diventare autrice e presentatrice di programmi radiofonici?
Leggere, informarsi, tenersi aggiornata. E poi ascoltare un po’ di radio.

Caterpillar, qual è il segreto alla base dell’alchimia che vi rende vincenti? E lo sdoppiamento di questa stagione è un punto di forza?
Questo devono dirlo gli ascoltatori, che ora hanno un Caterpillar ogni 12 ore! Per quanto riguarda la squadra del mattino, quella di Caterpillar AM, penso che le diverse competenze e le diverse creatività diano una somma non algebrica. Solibello è ancora più lucido nell’organizzazione complessiva del programma ma può permettersi di giocare a “Zombie nella nebbia” in onda, così come la scrittura poetica del sogno di Benedetta Tobagi non esclude il suo rigore nella rassegna stampa. Poi c’è Marco Ardemagni, che in brianzolo vuol dire “colui che può fare tutto, dal resoconto delle borse internazionali al sonetto monovocalico”. Io scrivo le battute, ma me la cavo anche con le scenografie. Quello che ci accomuna è che ci siamo simpatici anche alle cinque del mattino.

Credi che il Web nei prossimi anni cambierà il modo di fare radio?
Uhm, devo fare una dissertazione su McLuhan e “il medium è il messaggio”? Poi quando vi sveglio cosa volete per colazione? Mah. In sintesi direi che la radio può essere fatta solo in un modo, cioè bene. Con contenuti, idee, precisione tecnica e buona musica. Il resto, raffinatezze multimediali o meno, è un’approssimazione che viaggia in digitale o sulle onde medie, ma non è interessante.

Quanto vale oggi il contenuto o l’idea creativa, in ogni sua forma, per avere successo?
Una buona idea ha molte probabilità di avere successo, ovunque. Un successo senza idee ha invece molte probabilità di finire nel pomeriggio televisivo.

Su quale tema pensi che avrai sempre lo stimolo per una nuova “battuta”?
La politica è per me come l’agar agar per i batteri. Ci prolifero e ci sguazzo. Ah, le gioie che mi dà il PD!

Da “esperta”, qual è oggi il comico che legge meglio la realtà, creando personaggi, a tratti, sin troppo reali?
Il mio preferito in assoluto è Corrado Guzzanti. Non imita ma sublima lo spirito del tempo. E’ reale nel senso che è il re. Se qualcuna lo conosce, gli darebbe la mia mail?

La tua miglior “idea”…
I “segnali orari” con battuta dati in momenti imprevedibili mi soddisfano molto. Ma resto molto affezionata a dei radiodrammi comici a puntate che scrissi per l’estate di Radio2 qualche anno fa: “Uccelli di Rovereto” e “I trentatrè moschettieri”. Lo sceneggiato radiofonico è la mia massima aspirazione. Chissà, magari, da grande…

E parlando di Cinzia Poli donna, a cosa non rinunceresti nella tua vita e nel tuo essere donna?
Ho un coltellino svizzero con cacciavite e apribottiglia che mi rappresenta molto.

Infine, secondo te, qual è la prima arma per conquistare un uomo?
L’improvvisazione. E il coltellino svizzero di cui sopra.

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