Caterina Crepax e gli abiti fatti di carta e colla

Cosa ci si può inventare se si nasce in una famiglia in cui il padre è il famoso fumettista Guido Crepax? Deve esserselo chiesto anche Caterina, figlia d’arte, e amante della … carta. Da sempre appassionata di questo materiale, che per lavoro suo padre ha disegnato, Caterina ha deciso di utilizzarlo con l’aiuto di colla e forbici, suoi strumenti prediletti che sin da piccola l’hanno aiutata nella costruzione delle sue primissime sculture di carta.

Ancora oggi, Caterina lavora con carta forbici e colla e si è specializzata nella creazione di abiti, trasformando la passione in lavoro. Una versatilità che ne ha fatto una figura di riferimento nel mondo dell’arte prima e della moda adesso, per le bellissime ed eleganti creazioni che realizza la Crepax.

Caterina non sa cucire, dopotutto, per i suo abiti non è necessario ago e filo, ma solamente colla e forbici che tuttavia sembrano poca cosa di fronte alla bellezza dei modelli effettivamente realizzati. Cura del dettaglio e bellezza assimilabile ad abiti fatti di preziosi tessuti, sono gli elementi che più sorprendono guardando al lavoro dell’artista.

Caterina Crepax nasce infatti come architetto di interni Caterina Crepax e gli abiti di cartae curatrice di mostre, ma poi la sua “passione domestica” ha cominciato a raccogliere consensi anche nel mondo della critica di moda, e nel 2002 l’artista è stata invitata alla Biennale della Moda a San Paolo, in Brasile, in qualità di ospite.

Il criterio artistico, e anche ecologico, dietro alle sue creazioni è quello di donare tridimensionalità a qualcosa che per natura non ne ha, ovvero la carta, e per farlo utilizza materiali di scarto come scontrini o carta da forno, in modo tale da rendere di nuovo utile ciò che sarebbe andato buttato altrimenti.

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