Balli d’autunno: macrosistemi e orticelli privati, da Reggio Emilia a Palazzo Grazioli

Oh tempora, Oh mores, diceva quello. E non mi riferisco come si potrebbe pensare alle recenti  intercettazioni telefoniche, il cui sicuro umorismo è stato nutrito –e ne sono certa – da una profonda ammirazione per i suggestivi dialoghi tra il mai troppo compianto Bombolo e il compare Alvaro Vitali (http://www.corriere.it/politica/11_settembre_17/sarzanini_non-portarle-alte_7c854ed2-e0f6-11e0-98a6-ace789a755c8.shtml).  Quelle sono storie da macrosistemi, incredbile a dirsi, eppure è così. Roba che fa cadere le Borse, e non solo le braccia. Io però, da signorina comune quale sono, tengo d’occhio anche il mio Piccolo, il mio orticello sotto casa, che è poi quello che mi interessa, mica-tutte-queste-storie-di-politica-che-tanto-i-politici-sono-tutti-uguali-cioè-corrotti.

Cronaca locale di Repubblica, qualche giorno fa, dintorni di Reggio Emilia: un comitato di mogli ha raccolto diverse firme per far chiudere il bar del distributore Agip dove i mariti vanno a rilassarsi, tra una luce strobo (nel bar?), un caffettino, una pizzetta da due eurini (cit.) e soprattutto la Lory, esuberante barista di 27 anni, che balla dalle 6 di mattina fino alla chiusura pare (e qui si spiega la strobo almeno, ma anche la raccolta di firme). La questione è spinosa. Ci penso. Sfido qualunque moglie a rimanere serena di fronte al solo pensiero che il compagno, ancora sbriciolato del cornetto del mattino, non possa non buttare l’occhio nella disponibile scollatura di una barista ben fornita. È naturale che si insorga. Il cornetto? La scollatura? Le moine? Di chi è il fidanzato, il fratello, il coniuge?

“Boccadirosa” di De Andrè non la cito nemmeno, troppo facile, e chi ne avesse bisogno può trovare i sacri testi su Google. Ma chi ha visto insieme a me la famosa puntata dei Simpson,  “Bart after dark”, sa di cosa parlo. Anche in quel caso Marge – la Moglie – fomenta un’insurrezione di categoria – Parroco in testa – per eliminare la Casa di tolleranza (ah, non era un bar?) che assorbiva la maggior parte del tempo dei cittadini di sesso maschile di Springfield. Una puntata talmente storica che alla produzione arrivò addirittura un Emmy per  “Musica e testi” della hit “We Put the Spring in Springfield” (“Abbiamo portato la primavera a Springfield”), l’inno di difesa delle allegre signorine minacciate dai forconi. Purtroppo nel nostro caso, al massimo, potremmo godere di un Telegatto assegnato alla “Danza della Patonza” (e mi perdoneranno gli animi sensibili) lanciata qualche giorno fa a Ballarò da Crozza. Le similitudini possono sprecarsi.

httpv://www.youtube.com/watch?v=jDSgDSrDE2o

Ma tornando alla Lory della provincia di Reggio, lei vuole semplicemente vendere di più e farlo come sa, gioiosa e scanzonata. “Era triste, questo bar – racconta – quando l’ho preso sei mesi fa. Ho pitturato le pareti color fucsia, ho messo la palla stroboscopica, la musica techno. E mi sono messa a ballare, anche alle 6 del mattino. Ai clienti piace”. Così, i soldi girano e gira appunto anche la “cosa” di cui parlavamo sopra, almeno a passo di danza. E il cerchio viene a chiudersi se cito esplicitamente dal Corriere della Sera: «Sì forse per tutte quelle (NdR si parla di signorine) son troppe. Al massimo averne due a testa, però adesso voglio che abbia anche tu quelle tue, altrimenti mi sento in debito. Scusa portale per te che poi io mi porto le mie». Chi sta parlando? Ma Sua Maestà il Premier, non Benny Hill. E il Tarantini replica «Va bene». Ma è qui che si fa interessante, Mister B. risponde «Poi ce le prestiamo. Insomma la patonza deve girare.».

Direi che se per il bar della Lory hanno raccolto firme in quantità, per questa telefonata qui le Mogli preoccupate per i loro compagni qualche pensierino generale potrebbero farselo comunque. E non solo le mogli, ma anche le zie, le nonne, le figlie e le amiche delle figlie. Ovvio, capisco, niente a che vedere con il “giardinetto di casa”. E ci interessa sempre di più quello che ci riguarda da vicino piuttosto che qualcosa che capita ad altri. Pausa di riflessione. Comunque, per quanto riguarda la Lory, io metterei il cuore in pace: firme raccolte, mariti avvisati, Lory che voli bassa e tutto finisca dove vanno lavati i panni sporchi. Non è una novità, gli uomini sono dei sempliciotti e certe loro verità cristalline. Almeno quelli che posseggono ancora un lato maschile. Noi donne invece trasportiamo tutto su altri pianeti. Ma se queste energie di rivolta venissero investite anche nel tenere d’occhio quello che stanno combinando presso le Alte Sfere? Almeno, nel campionato dello sdegno, il match “Questione Lory vs. Girandola di Patonze” un pari merito lo meriterebbe.

 

La Signorina Silvani

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